Di Marco Manilio, annoverato tra i
maggiori poeti di Roma, non si conosce assolutamente nulla; la storia non ci riporta alcun
dato sulla sua esistenza terrena a parte che sotto il suo nome è giunto sino a noi
l'importante poema dell'età Augustea: " L'Astronomicon ". L'Astronomicon è un opera che possiede un alto valore letterario, ma più
che alla forma poetica, l'interesse suscitato da questa opera, riguarda il suo contenuto
considerando anche quanto rari siano i documenti che l'antichità classica ci ha
conservato al riguardo delle antiche dottrine celesti.
Nell'opera si narra, con accenti ispirati, all'origine del mondo, riportando opinioni di
varie scuole filosofiche e vengono poi considerate le proprietà che venivano attribuite
ai diversi corpi celesti e quindi sugli oroscopi e sugli influssi che le costellazioni
esercitavano sugli eventi umani.
Nell'antichità Astronomia e Astrologia non erano
due materie rigidamente separate e questo poema, completato da tavole celesti, si rivela
ancora oggi un'opera fondamentale e da approfondire per tutti coloro che vogliono
avvicinarsi al mondo delle stelle.
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